Liceo Classico di Piombino
Il Liceo Classico Alberti si presenta come una novità nel Territorio, in quanto non è presente da diversi anni nel panorama dell’offerta formativa, o almeno non è stato possibile attuarlo
L’intenzione è quella di ridare spazio a questo indirizzo grazie all’opportunità che è data alle scuole paritarie di aprire nuovi indirizzi anche con classi numericamente contenute.
Questo consente di creare, anche in questo caso come per il Linguistico e l’Artistico, una interazione costante tra studenti e docenti, in modo che tutti i ragazzi abbiano la reale opportunità di sviluppare le proprie potenzialità.
L’elemento che caratterizza questo indirizzo consiste nello studio della cultura classica (Latino e Greco) abbinato ad una conoscenza approfondita delle discipline storico- filosofiche, scientifiche e della Lingua Inglese. L’obiettivo di fondo è quello di preparare lo studente a comprendere la realtà in cui è inserito mediante la consapevolezza dei modelli culturali del passato e la capacità di accostarsi al mondo attuale con il possesso di una metodologia critico- scientifica.
L’apprendimento del Latino e del Greco, vissuto solitamente come piuttosto faticoso, risulta facilitato dal contesto non dispersivo e dalla possibilità di un confronto continuo, gravando così in maniera minore sul lavoro da svolgere a casa.
Ogni anno vengono organizzate vacanze studio all’estero per perfezionare l’apprendimento delle lingue ed è prevista la preparazione gratuita (per gli iscritti) alle certificazioni. Stessa cosa per la preparazione agli esami ECDL, la patente europea del computer. Le certificazioni per la lingua inglese, vengono svolte in sede. Dalla classe terza in poi sono realizzate attività di alternanza scuola lavoro attinenti al percorso di studi o anche propedeutiche ad altre attività lavorative, in modo che il panorama offerto agli studenti, risulti essere più completo possibile.
Se mamma e papà non hanno fatto il classico – ci dicono le statistiche – difficilmente iscriveranno un figlio a quel liceo. Non è solo un fatto di «spendibilità», ma anche di insicurezza. Aiutare un figlio che studia al classico, vuol dire (a meno che il ragazzo sia tra i pochi che ce la fanno da soli) investire in ripetizioni, per un risultato sicuramente «potenziale» ma non «sicuro».
…..MA… (c’è sempre un ma…)
I principi formativi del Liceo Classico Leon Battista Alberti sono sovversivi: non si tratta di «coccolare» o «accudire» lo studente, né di abbandonarlo con severità all’autoderminazione, bensì si tratta di sostenere lo sviluppo delle qualità individuali. Il numero contenuto degli alunni nelle classi permette agli insegnanti di potersi dedicare all’ascolto dei singoli e di poter offrire loro l’approccio didattico più adeguato affinché possano raggiungere i propri obiettivi. Il nostro obiettivo è quello di individuare i punti di forza di ciascuno per valorizzarli.
Piano di studi
Orario settimanale
Informazioni generali
Indirizzo: Liceo Classico Piombino
Durata: 5 anni
Accesso: Licenza di scuola media inferiore
Titolo di Studio: Diploma Di Maturità Classica
* con Informatica al primo biennio
** Biologia, Chimica, Scienze della Terra N.B.
È previsto l’insegnamento, in lingua straniera, di una disciplina non linguistica (CLIL) compresa nell’area delle attività e degli insegnamenti obbligatori per tutti gli studenti o nell’area degli insegnamenti attivabili dalle istituzioni scolastiche nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato.
***Attività alternative: conversazione con madrelingua inglese
Chi si diploma al Classico ha voti maggiori alla laurea
105 di media, contro 103 di chi esce dallo Scientifico e 99,7 di chi ha studiato a un Tecnico.
[indagine di Almalaurea]
Tradurre un testo classico significa mettere in atto un ragionamento complesso che stimola molti processi, che induce a impostare un’ipotesi di lavoro e sottoporla a critica per verificarla.
Il Classico prepara a parlare e scrivere bene l’italiano, conoscere la storia, sopportare carichi di lavoro elevati, aver letto tanti libri, per questo predispone al lavoro (giornalista, copywriter) e ai concorsi pubblici
Esercizio critico ed educazione del pensiero
Di Francesco Berti*
*Ex insegnante di latino e greco al liceo classico Carducci
IL TIRRENO – PIOMBINO 19/01/2018
L’auspicio di una rinascita del liceo classico nella nostra realtà locale non può che essere accolto con favore: e questo non solo per ragioni sentimentali – le memorie di almeno tre generazioni di studenti (e di docenti) sono legate a filo doppio alla sua storia, iniziata negli anni cinquanta e, ahimè, interrotasi con l’ultima maturità del 2013 – ma per il semplice fatto che, a dispetto delle attrattive mirabolanti della cultura tecnologica, la formazione umanistica ha ancora tutto il diritto di rivendicare la sua sacrosanta necessità. Non si tratta di accantonare l’idea della modernità (che sarebbe di per sé cosa assurda), ma di ridare la giusta centralità a quelle pratiche pedagogiche che, già belle di per sé, hanno poi come “effetto collaterale” l’educazione del pensiero e la pratica dell’esercizio critico. Certo, le cose si possono fare in tanti modi, divertenti e noiosi, produttivi e sterili: ma il fatto è che il contatto con l’antico, con la sua profonda alterità rispetto all’oggi, è un’avventura emozionante, che permette di dare la giusta dimensione al mondo attuale, di comprenderne le ragioni storiche e – perché no? – di correggere i falsi miraggi. Studiare il latino e il greco (quando lo si fa sul serio!) è divertente, perché assomiglia ad un gioco in cui si mettono alla prova doti di intuizione, di creatività, ma anche di logica e di rigore costruttivo: un gioco “da grandi” che con il tempo modella la mente, come fa lo sport con il fisico. Insomma, non bisogna averne paura. Tanto più che lo stesso scientifico sollecita con forza il ritorno ad una visione “complessa” e non strettamente tecnica dei problemi. E l’educazione alla complessità, si sa, passa soprattutto attraverso l’abitudine a valorizzare tutte le mille sfaccettature della “dimensione – uomo”: quello che è, quello che è stato, quello che ha sognato o temuto o rifiutato di essere, quello che la ragione o la follia gli hanno di volta in volta suggerito.
La letteratura – anche quella antica – è la cronaca del suo divenire, il suo diario più autentico.